Autore: Francesco
Trombadori
Titolo: Il grande viale di Villa Strohl-
fern,1920
Tecnica: olio su tela
Collezione: Collezione privata" I segni della dimora di
Strohl-fern, mezzo neogotica, mezzo romantica,
richiamano quelli altrettanto misteriosi del
famoso dipinto 'L'Isola dei Morti' di Arnold
Boecklin, la cui prima versione è del 1880. Ma a
cavallo del '70 Boecklin era già stato Roma. Fu
lui a indirizzare Strohl nella città eterna? Non
è possibile dimostrarlo ma è legittimo e bello
pensarlo. Al centro, la dimora del proprietario
formava una sorta di 'città proibita ' con
tutt'intorno un'alta recinzione che chi scrive
ricorda ancora rasentata al galoppo lungo tutto
il grande rettangolo, da due giganteschi cani
pastori alsaziani abbaianti. Dentro quella
recinzione, dove si accedeva da tre cancelli di
ferro con al centro il simbolo di Strohl-fern -
un aspide con il cartiglio « éclair ne broye »
(fulmine non fulmini), era un favoloso giardino.
Di alberi d'alto fusto dalla quercia al platano,
alla magnolia gigante; dal cipresso, all'ontano,
al cedro del Libano; dall'alloro, alla palma, al
bambù. Di questi un bosco è ancora esistente.
Di fiori d'ogni tipo: dalla dalia alla zinnia. E
soprattutto le rose: « canine » molte, quelle
della « Leggenda » dipinta da Burnes Jones, ma
« di razza » la maggior parte e fiorenti nelle
varie stagioni con vario colore dai rosai
ricurvati a centina del vialetto ora ridotto alla
larva di se stesso sotto il bombardamento delle
pallonate degli allievi del Liceo francese
Chateaubriand. Di questo dirò poi. Fontane vi
erano nella « città proibita » costruite con
finti stalattiti a somiglianza di grotte
naturali. E grandi serbatoi d'acqua in cemento a
forma di cilindro per innaffiare doviziosamente
anche il frutteto di peri e meli e cotogni e
peschi, e l'orto o grand potager per dirla alla
francese. E un deposito d'acqua corrente, a forma
di piscina, popolato di pesci rossi e rane e
raganelle."
Antonello Trombadori
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